La comunità di Longobucco alza la voce sul destino della Sila-Mare, l’arteria che dovrebbe collegare l’entroterra silano con la costa jonica. Oltre duecento cittadini hanno sottoscritto una richiesta formale per la convocazione di un Consiglio Comunale aperto, con l’obiettivo di fare chiarezza sui ritardi e sulle prospettive di completamento dell’opera.

I timori della popolazione

Al centro della preoccupazione c’è la sospensione dei lavori al viadotto, uno dei tratti cruciali dell’infrastruttura. A pesare è anche la scadenza fissata dall’Anas: il 31 dicembre 2025, termine entro il quale la strada dovrebbe essere completamente percorribile. Una data che, alla luce delle difficoltà attuali, i cittadini temono possa non essere rispettata.

La richiesta alle istituzioni

La petizione, indirizzata al sindaco, al consiglio comunale, alla segretaria comunale e al capogruppo di opposizione, chiede che il Consiglio venga convocato al più presto. L’obiettivo è aprire un confronto pubblico e trasparente, in cui amministratori e tecnici possano aggiornare la popolazione sullo stato dell’opera e sulle azioni necessarie per accelerare i tempi.

Un’opera strategica

La Sila-Mare rappresenta una via di collegamento essenziale per la mobilità, il turismo e l’economia dell’intero territorio. La sua realizzazione è considerata strategica non solo per Longobucco, ma per tutte le comunità dell’area interna che attendono da anni un collegamento rapido e sicuro con la costa.

Partecipazione e trasparenza

La richiesta di un Consiglio Comunale aperto non è soltanto un atto politico, ma un segnale di partecipazione civica: i cittadini vogliono essere informati e coinvolti nelle decisioni che riguardano un’infrastruttura vitale per il futuro del territorio.

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